Psico-neurologia

Tutti gli articoli sulla Psico-Neurologia


Trova il momento giusto per iniziare la tua dieta starbene [ giugno 2004]


Non ? mai troppo tardi (n? troppo presto) per migliorare la tua vita e cominciare a prenderti cura della tua salute e della tua bellezza: come sicuramente sai, questa convinzione ? uno dei punti chiave della ?filosofia" di Starbene. Un po' di buona volont? e un programma alimentare equilibrato e ricco di cibi gratificanti (come quelli che ti proponiamo ogni mese): con questi ?ingredienti" siamo convinte che perdere peso sia un obiettivo che tutte noi possiamo raggiungere. In qualsiasi momento.
? innegabile, per?, che esistano periodi particolarmente ?fortunati", durante i quali rispettare la dieta e resistere alle tentazioni risulta pi? semplice. E allora: calendario alla mano! I nostri esperti ti spiegano quali sono le stagioni ideali per dare il via al tuo programma di dimagrimento.
Per cominciare, una bella notizia: quelli che stai vivendo sono mesi perfetti per vincere la grande sfida con la bilancia. Durante l'inverno, infatti, c'? un ostacolo in pi? da affrontare: quando fa freddo, il bisogno di cibi ad alta ?densit?" energetica ? pi? forte. ?Nei mesi invernali il nostro corpo va in letargo, un po' come quello degli animali'>, conferma il dottor Ascanio Polime-
ni, cronobiologo e psico-neuro--endocrinologo. ?Il metabolismo rallenta leggermente e la carenza di luce abbassa il livello di serotonina, importante sostanza cerebrale che induce serenit? e benessere. ? facile che l'umore ne risenta e che cresca la voglia di ?coccolarsi" con i carboidrati (pane, pasta, riso, dolci)?. Risultato? Tra novembre e febbraio siamo fisiologicamente un p0' pi? portate a ingrassare.
In primavera e in estate, invece, succede l'opposto: le giornate si allungano gradualmente e, al tempo stesso, aumenta la sintesi di serotonina e di altri neurotrasmettitori, che migliorano l'umore e velocizzano il metabolismo. ?Questo cambiamento stimola a bru-
ciare pi? facilmente grassi e calorie: perdere peso, dunque, diventa pi? semplice?, chiarisce il dottor Polimeni.
Ma non ? tutto. A rendere questo momento particolarmente ?felice" ? l'idea che, tra qualche settimana, potremo finalmente fare i bagagli e goderci un po' di relax. E non c'? niente di meglio di una vacanza per ritrovare l'equilibrio, anche a tavola. ?Lontana dalla vita di tutti i giorni, pi? rilassata e libera dalle solite preoccupazioni, avrai pi? tempo per prenderti cura di te stessa?, afferma Daniela Bavestrello, psicoterapeuta esperta in disturbi alimentari. ?Anche se sarai tentata da sapori nuovi ed esotici, e mangerai Cera una volta il "commenda"di mezza et? che scendeva in spiaggia con un look inconfondibile: petto villoso, pancetta straripante che nemmeno il costume ascellare riusciva a mascherare, sigaretta sempre accesa e pelle costellata da nei e "pallini" rossi.
Birre gelate e aperitivi erano il suo pane quotidiano (mentre la moglie sbucciava le pesche ai bambini), ma stava dignitosamente alla larga dai tubetti di crema solare perch? ritenuta, a torto, troppo "femminile".

Oggi questa specie di maschio sta andando in via di estinzione, surclassato da quarantenni che si curano da far invidia a una velina. In compenso, sta aumentando la schiera di donne giovani e giovanissime che hanno adottato uno stile di vita maschile: fumo, alcol, dieta "da bar", superlavoro e stress ? gogo. Con il risultato che oggi "lei" si trova a ereditare alcuni problemi di salute che un tempo erano appannaggio esclusivo di "lui".

Gli organi bersaglio

Dal cuore ai polmoni, dalla pelle ai capelli fino al sistema neuroendocrino, responsabile della produzione degli ormoni, non c'? organo che non risenta della svolta maschile" del nostro stile di vita. Certo, gli effetti non si vedono subito. Per la nota legge dell'effetto accumulo", occorrono anni perch? comincino a manifestarsi le prime malattie: ipertensione arteriosa, colesterolo

alle stelle, capelli in caduta libera, fisico androgino che assiste impotente alla scomparsa del giro vita e tanti altri guai dai quali le nostre nonne, da brave massaie, erano praticamente immuni.

E allora, che fare? Per aiutarti a orientare la bussola Starbene ha intervistato sette esperti, pronti a svelarti tutti i segreti per prevenire i tuoi nuovi disturbi "da uomo" e vivere in salute, senza cadere nei vizi "di importazione".

Quando cadono i capelli

Il 35 per cento delle donne in et? fertile e il 50 per cento di quelle in menopausa soffre di alopecia androgenetica, un problema sempre pi? diffuso negli ultimi anni che comporta assottigliamento, diradamento e perdita dei capelli. ?A differenza dell'uomo, la donna non si stempia n? va incontro a un arretramento dell'attaccatura dei capelli?, spiega
la dottoressa Fiammetta Cappio, dermatologa. ?La linea frontale rimane immutata, ma compare la calvizie nella parte retrostante del capo sino alla sua sommit?. Esistono due tipi di alopecia androgenetica: quella di origine ormonale, causata da un aumento di androgeni che danneggiano i bulbi piliferi, e quella recettorid/c che ? dovuta a un'eccessiva sensibilit? dei loro recettori (sono delle specie di antenne riceventi biologiche) presenti nei bulbi. La cura ? quindi differenziata in base alla diagnosi. Nella forma ormonale ? indispensabile la pillola anticoncezionale, abbinata a un antiandrngeno per via ixPnerale. Nella forma recettoriale ? invece sufficiente ricorrere a una cura locale, con lozioni a base di proterone acetato.
Nei casi pi? gravi si possono anche prescrivere lozioni a base di cortisone, di spironolattone, o di progesterone usato alla concentrazione massima dell'uno per cento perch?, assorbito per via transcutanea, pu? dare irregolarit? rnestruali?. I risultati? Ottimi. Curati alla radice, i capelli si rinforzano, la caduta si arresta e si assiste spesso a un progressivo "ripopolamento" delle aree calve.

Se il corpo diventa androgino

? un dato di fatto: rispetto alle donne di una volta, che sfoggiavano un vitino da vespa, il rapporto tra i fianchi e il punto vita ? cambiato. Molte ragazze, magrissime, hanno un corpo "tutto dritto" e se prendono qualche chilo tendono ad accumularli a livello addominale, secondo una conformazione androide (cio? "a mela") piuttosto che giooide (cio? "a pera"). Gli atteggiamenti maschili sono riusciti a modificate persino la distribuzione del grasso corporeo? Ed ? vero che la donna, almeno di spalle, assomiglia sempre pi? a un uomo? ?La colpa ? degli squilibri ormonali, frequenti tra le ragazze che fumanti, fanno sport a livello agonistico o lavorano (e si stressano) come un uomo?, spiega il dottor Ascanio Polimeni, specialista in psiconeuroendocrinologia a Roma e a Milano, ?Eseguendo un dosaggio ormonale il 21? giorno del ciclo (ma, per avere un quadro pi? completo, bisognerebbe fare un prelievo anche il 7? e il 280 giorno) si scopre spesso un rapporto alterato tra gli ormoni in gioco. Quelli maschili sono in eccesso, mentre il rapporto tra estradiolo ed cotone ? sbilanciato a favore di quest'ultimo. E si sa che l'estradiolo fa parte della famiglia degli estrogeni "buoni", associati a una silhouette femminile, mentre gli estroni rientrano tra gli estrogeni "cattivi" in quanto, tra le altre cose, favoriscono l'accumulo di grasso nel girovita. La colpa di questi squilibri ? quasi sempre dovuta alla sindrome dell'ovaio policistico, cio? alla presenza di un ovaio costellato da tante piccole cisti, anche

se ? vero che vi sono molte donne che producono costituzionalmente pi? androgeni, pur avendo le ovaie "a posto". Il colpo di grazia ? dato dal vizio del fumo, che riduce gli estrogeni, e dall'attivit? fisica praticata a livello rrppo intenso, che pu? comportare un aumento dei livelli di testosterone?.

Vi ? poi lo stress che favorisce, da parte delle ghiandole surrenali, la liberazione di no ormone chiamato cortisolo. Questo provoca a sua volta la liberazione di glucosio da parte
delle cellule epatiche e muscolari, nonch? un aumento di insulina necessaria al suo utilizzo. 11 tutto, per far fronte alla situazione di emergenza in atto. Se per? gran parte dell'insulina non viene utilizzata, gli alti livelli che restano in circolo provocano la trasformazione degli zuccheri in grassi che si accumulano proprio nel girovita?.

Per contrastare tale tendenza bisognerebbe quindi evitare di consumate troppi zuccheri raffinati, che determinano pericolosi picchi di insulina, e praticare un'attivit? fisica regolare (ma non eccessiva) in modo da migliorare il metabolismo dei carboidrati.

Se la salute va in fumo

Un tempo la donna era vittima del fumo passivo del marito. Oggi, invece, la sigaretta se l'accende da sola. Secondo un'indagine presentata dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori, fuma il 22,5 per cento delle donne, pari a pi? di cinque milioni di persone. Negli anni novanta fumava il 4 per cento delle ragazze tra i 15 e i 17 anni, mentre oggi il dato sale al 7 per cento.

Di pari passo la mortalit? per cancro ai polmoni, diminuita del 15 per cento tra gli uomini, ? aumentata del 30 per cento fra le donne, con seimila decessi all'anno. Perch? questa strage silenziosa? ?Perch? molte donne credono che fumare sia ancora un gesto di emancipazione, senza pensare alle conseguenze nefaste che ha sulla salute?, risponde il dottor Enzo Soresi, oncologo e pneumologo dell'ospedale Niguarda di Milano, presidente dell'associazione Sanit? senza fumo e segretario dell'associazione Octopus (www octop usmed. it), impegnata nella lotta alla sigaretta. ?La nicotina, i derivati del catrame e le altre numerose sostanze tossiche portano a un incremento delle malattie respiratorie: bronchite cronica, polmonite, broncopolmonite, asma bronchiale, enfisema polmonare (la rarefazione del tessuto dei polmoni) e, naturalmente, tumore?.

Nella migliore delle ipotesi la fumatrice incallita ? costretta a convivere con la cosiddetta Bpco: broncopneumopatia cronica ostruttiva, un'infiammazione dei bronchioli che si manifesta con senso di oppressione al petto, tosse secca o catarrale, "fame d'aria" e respiro sibilante. ?Basti pensare che a ogni boccata di fumo i polmoni vengono bombardati dai radicali liberi, che causano un forte stress ossidativo delle mucose?, precisa il dottor Enzo Soresi.

L'alternativa?
Se non riesci a smettere di fumare, prova almeno a praticare il soft smoking, che prevede meno di cinque sigarette al giorno: fallo diventare il tuo primo obiettivo da raggiungere, se pensi che smettere, tutto d'un colpo sia, per il momento, davvero "troppo". Dedica trenta minuti al giorno a un'attivit? aerobica (passeggiare, nuotare, pedalare) e fai il pieno di antiossidanti quali l'acido folico e la vitamina C, che abbondano nei kiwi, nei broccoli, nei mirtilli e nelle arance rosse.

Metti in salvo il tuo cuore!

Una volta l'infarto era un "incidentc" che capitava agli uomini. Oggi, purtroppo, ? anche un problema al femminile. E cos? pure la malattia icrCeareca, l'ictus e l'angina, rare nelle dorme in et? fertile ma assai frec1dienri in quelle che hanno superato i 5(1 anni e che non possono pi? contare sulla protezione degli estrogeni. ?Le malattie cardiovascolari nelle donne sono aumentate del 30 per cento in pochi anni, passando da un caso su sette (rispetto all'uomo) a uno su quattro?, spiega il dottor Carlo Schweiger, primario cardiologo dell'ospedale di Rho (Milano) e past president dell'Flearr Care Foundation. ?Perch? adottando uno stile di vita maschile, si sono moltiplicati i fattori di rischio quali il fumo, la pressione alta, la sedentariet?, il sovrappeso, il diabete e il colesterolo Ldl (quello "cattivo", per intenderci) molto elevato, indice di un'alimentazione ricca di grassi saturi di origine animale?.

Al sole con moderazione

"Pelle da marinaio", veniva definita quella degli uomini che lavoravano all'aperto. Ma oggi la mania della tintarella a tutti i costi combina guai anche tra il gentil sesso. ?Sono in drammatico aumento le cheratosi attiniche, macchie rosse in rilievo sormontate da squame argento o giallastre che rappresentano una lesione precancerosa?, avverte PierLuca Bencini, dermatologo. ?Infatti, evolvono spesso verso l'epitelioma baso cellulare (meno aggressivo) o spino cellulare (pi? pericoloso), un tumore della pelle frequente nelle donne che da giovani hanno collezionato diverse scottature solari. Il consiglio? ?E bene esporsi al sole con giudizio usando un alto fattore di protezione (o uno "schermo totale", se la pelle ? sensibile) e aiutandola dall'interno cori una dieta ricca di sostanze antiossidanti, come i carotenoidi, e la vitamina C.
17 Novembre 2004