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Un cervello sempre giovane [come stai novembre 2003]


Un cervello sempre giovane allenare i muscoli e pensare alla salute del corpo ? fortunatamente diventata un'abitudine piuttosto diffusa.
Ma per mantenersi veramente in forma, conta anche (e soprattutto) avere un cervello giovane.
Solo una questione di fortuna? Non proprio, perch? grazie a numerosi studi ormai si sa che l'alimentazione, l'attivit? fisica e la "ginnastica cerebrale" sono strumenti utilissimi per mantenere il cervello vigile e Dimmi come mangi..

Secondo alcune ricerche effettuate di recente negli Stati Uniti, eseguite sugli animali e che necessitano di ulteriori indagini, la carenza di vitamina A potrebbe essere coinvolta nei meccanismi che scatenano il morbo di Alzheimer. Questa vitamina, infatti, parrebbe esercitare un'azione importantissima sulla salute delle cellule cerebrali.
Anche senza spingersi cos? in l?, per?, le prove che un'alimentazione corretta possa aiutare a mantenere il cervello giovane non mancano. Certo, questo non significa che mangiare seguendo i consigli dei medici metta al riparo da qualsiasi disturbo, ma che un'alimentazione sana ed equilibrata pu? aiutare a ridurre i rischi e quindi a invecchiare meglio.
La medicina ormai conferma che gli antiossidanti come i carotenoidi, la vitamina E o l'acetilcarnitina hanno un effetto protettivo sul cervello.
Il meccanismo principale attraverso cui queste sostanze agiscono ? quello del controllo dello stress ossidativo. Sono cio? capaci di contrastare l'azione negativa dei radicali liberi* che si formano in seguito a diverse cause (metabolismo, ma anche inquinamento, fumo, cattiva alimentazione) e che con il passare del tempo possono danneggiare e portare a un invecchiamento precoce le cellule del cervello.
In questi casi, le cellule nervose che muoiono, tra l'altro, non vengono sostituite, riducendo di fatto le 'prestazioni" del cervello.
La dieta giusta fin da piccoli per prevenire le malattie cerebrali e di tutto l'organismo ? importante avere una corretta alimentazione a qualsiasi et?, meglio se sin da bambini. Innanzitutto perch? cos? si evitano all'organisino gli "stress" dovuti a diete sbilanciate e poi perch? prima si impara a mangiare bene e pi? ? facile seguire gli accorgimenti di un'alimentazione sana. Bisogna per? sottolineare che non ? mai tardi per cominciare. Anche se si ? mangiato sempre in modo disordinato, iniziare a cambiare le proprie abitudini e a farle diventare pi? sane non pu? far altro che bene all'organismo. Anche se, naturalmente, l'alimentazione non pu? fare miracoli.

Collegamenti

Quando il cervello invecchia, per?, oltre ai danni alle singole cellule si possono verificare alterazioni che influenzano la trasmissione degli impulsi nervosi e che quindi intaccano la normale comunicazione tra le cellule cerebrali, facendo peggiorare:

? la memoria soprattutto quella a breve termine,

? le capacit? cognitive,

? l'attenzione,

? l'umore, determinando uno stato di depressione in particolar modo nell'anziano.

Con il passare degli anni, come abbiamo visto, alcune cellule cerebrali muoiono senza essere sostituite, ma non solo. Molte delle ramificazioni delle cellule nervose (i dendriti) che le mettono in contatto con altre cellule vicine permettendo il passaggio degli impulsi nervosi, subiscono dei danni. Si verifica quindi una perdita di un certo numero di connessioni tra le cellule nervose, gli impulsi nervosi vengono trasmessi con minore efficienza e il tutto si traduce in un'attivit? cerebrale meno efficace.

Di solito questi danni si manifestano soprattutto nell'ippocampo, l'area del cervello che controlla la memoria a breve termine (? questo il motivo per cui spesso gli

anziani si ricordano della loro giovinezza e non di quello che hanno fatto il giorno prima).

L'azione degli antiossidanti si fa sentire anche a questo livello.

Tali sostanze, infatti, sembrano capaci di:

? ridurre i danni alle ramificazioni delle cellule nervose,

? proteggere di fatto le funzioni cerebrali.

Ossigenare le cellule

Oltre ai benefici diretti sulle

cellule cerebrali, un'alimentazione corretta pu? favorire una migliore ossigenazione e un nutrimento pi? adeguato al cervello.

Se, infatti, i vasi sanguigni
che arrivano a questo preziosissimo e altrettanto delicato organo sono ampi e funzionano al meglio, le cellule nervose:

? ricevono la quantit? ideale di nutrimenti e di ossigeno ,

? possono svolgere nel migliore dei modi le loro funzioni.

Se, al contrario, i vasi sono ristretti e l'afflusso di sangue non ? ottimale, anche le prestazioni delle cellule cerebrali, quindi delle attivit? cognitive, di attenzione e di memoria, rischiano di subire dei danni.
Ancora una volta, uno dei punti di forza della prevenzione ? l'alimentazione. Il discorso, in questo caso, ? lo stesso delle malattie a carico del cuore e della

circolazione: evitare gli eccessi di grassi e di calorie aiuta a ridurre la formazione di placche ateroscleroti che* e quindi a mantenere efficienti i vasi sanguigni, anche quelli del cervello.

Ditutto unpo'

Detto questo, che cosa si deve mangiare in pratica? Un p0' di tutto, senza esagerare con le quantit?. La risposta, all'apparenza molto semplice, ? in realt? piuttosto complessa, anche perch? i consigli andrebbero adattati alle abitudini e ai gusti della persona.

Ci sono per? alcuni alimenti

che non possono mancare dalla

tavola di ciascuno, a partire dalla frutta e dalla verdura, ricchissime di antiossidanti e quindi di sostanze protettive per il cervello.

II pesce ? fondamentale perch? ? poco calorico e ricco di omega 3, grassi buoni che aiutano a ridurre il livello di co?

11b, lesterolo nel sangue, diminuendo il rischio di placche atteroscierotiche e favorendo quindi direttamente l'ossigenazione delle cellule, comprese quelle cerebrali.
Anche la carne contiene sostanze antiossidanti importanti per la salute del cervello, ma poiche ? ricca di grassi andrebbe consumata con moderazione, preferendo quella magra (per esempio pollo, tacchino, coniglio, vitello) e le cotture pi? leggere.

Le uova non fanno pi? paura come una volta, perch? grazie ai

mangimi oggi sono meno ricche di colesterolo.

I latticini e i formaggi, sono buoni e fanno bene alle ossa, ma sono ricchi di grassi. Meglio quindi scegliere latte e yogurt parzialmente scremati o scremati (ricchi di calcio ma non di grassi) e i formaggi freschi (come ricotta, crescenza, mozzarella).

Gli integratori

Parlando di alimentazione il discorso cade necessariamente anche sugli integratori.

Per prima cosa bisogna sottolineare che una dieta varia ed equilibrata, ricca di frutta e di verdura fornisce solitamente la quantit? di antiossidanti e sostanze preziose di cui l'organismo ha bisogno.

Ci sono per? situazioni in cui

effettivamente si pu? avere una carenza di queste sostanze e quindi ? necessario ricorrere a integratori specifici. La questione pu? riguardare persone che per varie ragioni (lavoro, allergie, malattie allo stomaco o all'intestino) non possono mangiare in modo equilibrato. Alcune sostanze, infatti, si trovano in alimenti che non fanno parte della nostra alimentazione quotidiana, oppure sono presenti nei cibi in quantit? molto limitate.
In questi casi, il ricorso a integratori pu? essere d'aiuto.

Attenzione, per?, perch? gli integratori devono essere prescritti dal medico, l'unico che pu? individuare chi ne ha veramente bisogno.

Letture ed enigmistica

Lallenamento che aiuta a mantenere il cervello sano non ? soltanto quello fisico. Perch? le cellule nervose cerebrali si mantengano attive, infatti, sono fondamentali tutte le attivit? mentali che le fanno funzionare.

Quando si usa la testa, tanto per dirlo in termini semplici, le connessioni tra le diverse cellule diventano pi? effi?

cienti, i segnali nervosi vengono trasmessi con maggior efficacia e le capacit? cerebrali, come memoria, attenzione, ragionamento, migliorano notevolmente.

Leggere il giornale, dedicarsi alla lettura di un buon libro, fare le parole crociate, cercare di ricordare a memoria le 2 3 cose che si devono comperare al supermercato o raccontare una favola ai nipoti, solo per fare alcuni esempi, aiuta a mantenere il cervello attivo e 'sveglio".

Stefania Rattazzi

con la collaborazione del dottor Ascanio Polimeni psiconeuroendocrinologo a Milano e a Roma
30 Luglio 2005