Endocrino-Immunologia

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Perch? l'alternativo ci fa perdere la testperch? l'alternativo ci fa perdere la testa perch? l'alternativo ci fa perdere la testa starbene [dicembre 2003]


Un concetto, almeno, ? chiaro. Quando hai bisogno del medico, vuoi qualcuno che si occupi dite. Non solo come "macchina biologica', fatta d? pezzi e organi. Ma come individuo, con abitudini, pensieri, sentimenti. In pratica, vuoi un medico "olistico", che abbia un approccio "alternativo" al problema, e che sappia proporti una cura "su misura". Fin qui, tutto ok. D'altronde, ? anche per questo che leggi Starbene, una rivista che fin da tempo ha scelto, come consulenti, specialisti che sanno parlare anche di cure dolci, di diagnosi non invasive, di terapie con pochi effetti collaterali.

Gi?, ma quali cure dolci? A fianco di quelle pi? note, come l'omeopatia o l'agopuntura, si vanno affermando tante "discipline del benessere" che attingono a saperi meno conosciuti, di antica tradizione o appena nati. E, sempre di pi?, si parla di "medicina integrata", che unisce la medicina tradizionale con diversi metodi di terapia "alternativi". Le due tendenze sono emerse in modo evidente nel convegno dell'ultima edizione del Sana, il Salone Internazionale del naturale di Bologna, dedicato al tema "Medicine alternative, poi complementari, ora integrate: risorse per la salute ". E sono state confermate da PhysicA:origini, un progetto di divulgazione scientifica sulle medicine non convenzionali che vede coinvolte alcune delle maggiori associazioni del settore. Come orientarsi quindi tra le "nuove" cure dolci, scegliendo a colpo sicuro tra antroposofi, cronobiologi o idrochinesiologi?

Sono le donne a chiedere l'alternativo

?Il moltiplicarsi di questi nuovi terapeuti risponde a un'esigenza soprattutto femmini?
le? chiarisce Dario Chiriac?, presidente dell'Ordine dei medici di Rieti e della Federa7ione interassociativa discipline integrate ibeidi), oltre che docente di omeopatia all'universit? La Sapienza di Roma. "Le don'le sono, da sempre, le "custodi" della sa!ute di tuna la famiglia. Di fronte a un bambino che viene sottoposto di continuo a cli di antibiotici, ? proprio la mamma a preoccuparsi di rinforzare il suo sistema immunitario, rivolgendosi a una medicina alternativa. Il che non preclude l'impiego degli antibiotici quando sono necessari".

In pi?, le discipline non convenzionali sono efficaci, in particolare, per molti disturbi prettamente femminili. Spiega Cristina Maggioni, ginecologa ed esperta di cure dolci: ? Per curare l'amenorrea, cio? la scomparsa del ciclo mestruale, la medicina tradizionale mi offre solo due farmaci. Con l'omeopatia e la fitoterapia ho a disposizione, complessivamente, almeno 35 rimedi.

? evidente che questo aumenta enormemente le mie possibilit? di trovare la giusta terapia. In pi?, personalizzata".

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Anche Marco Carini, uno degli ideatori dell'idrochinesiologia, oggi presidente

del consorzio Inacqua, ? dello stesso parere: "Lidrochinesiologia, che agisce attraverso I movimento del corpo in acqua, ha diverse branche che sono state studiate specificatamente per le donne in gravidanza e per i bambini, anche molto piccoli".

Medici, non medici o...

L'offerta in questo campo ? dunque vastissima. Il problema, allora, diventa trovare la persona giusta. II primo quesito ? quasi automatico: chi deve essere medico e chi no, per praticare le varie cure dolci? ?Soltanto i medici possono fare diagnosi cliniche?, avverte Dario Chiriac?. ?E questo fa da spartiacque anche in fatto di cure dolci. La Federazione nazionale dell'ordine dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceol ha stabilito l'anno scorso che agopuntura, fitoterapia, medicina ayurvedica, medicina antroposofica, omeopatia, medicina tradizionale cinese, omotossicologia, osteopatia e chiropratica, sono "atti medici" e come tali possono essere praticati solo ed esclusivamente da laureati in medicina?.

Per? non si tratta di una legge, ma della presa di posizione di un importante organo di tutela e sorveglianza dei medici, che in questa occasione ha richiamato i suoi iscritti anche al dovere di denunciare chiunque, non medico, eserciti queste
pratiche. Sar? quindi il giudice competente per territorio a decidere se, in questi casi, si tratta di atti medici o no, e quindi di un vero e proprio abuso.

?Non deve essere necessariamente medico un altro "operatore del benessere": H naturopata?, osserva il professor Erus Sangiorgi, esperto di terapie naturali ?Un "tecnico" che utilizza, come strumenti di cura, soprattutto l'alimentazione e la fitoterapia "leggera", praticata cio? con quelle erbe vendibili liberamente in erboristeria. Il naturepare non pu? per? fare diagnosi, quindi, ogni volta che se ne pre?

senta la necessit?, deve per forza lavorare in collaborazione con un medico?.

Sono il termine generico di "naturopatia", inoltre, rientrano molte altre discipline: per esempio lo shiatsu (che prevede uno specifico iter formativo e professionale), i fiori di Bach, la riflessologia, l'aromaterapia, oltre a metodi di indagine come l'iridologia.

Molte di queste specialit?, come lo shiatsu

o l'iridologia, forniscono preziose indicazioni sullo stato di salute dell'individuo. Non si tratta per? di "diagnosi" ma di 'valutazioni energetiche costituzionali", che hanno cio? un significato solo per i canoni di quella disciplina "alternativa", e che si basano su concetti (come quello di "energia" o "meridiani che per la medicina tradizionale non hanno senso. Infine, bisogna tenere pre?

sente che, nella realt?, molti validi osteopati e chiropratici sono diplomati all'estero, dove non ? richiesta la laurea in medicina.

Il grande popolo degli "integrati"

E che cosa si intende, invece, per 'medicina integrata"? ?Ogni medico, che affianca alle sue competenze accademiche una o pi? medicine non convenzionali ? un "integrato"?, sottolinea Ascanio Polimeni, psiconeuroendocrinologo esperto in cronobiologia. ?? cio? un medico che non solo integra i metodi di indagine clinica, i farmaci e le terapie della medicina tradizionale con quelli dell'alternativa, ma che prima di pronunciare una diagnosi raccoglie tutte le informazioni possibili sul tipo di vita del paziente, sui suoi comportamenti sociali, alimentari, persino sportivi. Ecco cosa intendiamo anche per "olistico", o approccio globale alla persona?.

In alcuni casi, invece, "l'integrazione" ? una vera e propria specializzazione accademica, Franco Mastrodonato, docente di medicina biointegrata al corso di perfezionamento post laurea presso l'universit? Gabriele D'Annunzio di Chieti Pescara e autore di Medicina biointegrata (Tecniche Nuove, ?35,63), afferma: ?La medicina tradizionale e le varie medicine naturali sono nate in culture e in epoche differenti e non "parlano" lo stesso linguaggio L'obiettivo del corso di medicina biointegrata ? dare le basi e le conoscenze per una cura comune, in cui tune le altre discipline possa?

no confrontarsi e ritrovarsi?.
"Fuorilegge" ancora per quanto?

Buona parte del mondo accademico e della comunit? scientifica quindi, riconosce l'efficacia delle terapie non convenzionali. Ma una normativa manca ancora, ?Al momento ? allo studio la proposta per una legge quadro che abbracci sia il settore medico

sia quello non medico?, spiega Sangiorgi.

In pratica, mentre le specialit? definite 'atti medici" dalla Fnomceo rimarrebbero di pertinenza medica, per i naturopati verrebbe istituita una laurea breve.

In attesa di interventi che pongano ordine in questo campo, non ci resta che contare

sulla nostra capacit? di selezione: sul buon senso Abbiamo imparato in questi anni, a essere pi? e genti con i medici A chiedere PI , spiegazioni, a non fermarci d? fronte a paroloni incomprensibili. Facciamolo anche col naturopata.
17 Novembre 2004