Endocrino-Immunologia

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Il punto sui tuoi ormoni-glamour-marzo 2008-


ORMONI: SEGRETI, VERITÀ E BUGIE

VA dove ti portano gli ormoni. O meglio, dove ti conduce il loro delicato equilibrio, che è condizionato da una miriade di fattori – età, sesso, fase del ciclo mestruale, giorno e mese dell’anno – e che, a sua volta, è capace di influire su quasi tutte le attività del tuo corpo: metabolismo, sonno, umore, capacità riproduttiva. Dunque agiscono a tutto campo, con un forte impatto non solo su funzioni organiche, ma anche sull’emotività e la psiche in genere. «Sono sostanze liberate da diverse ghiandole – le prime sono la tiroide il pancreas, le ovaie, il surrene -, che fungono da “messaggeri” chimici, ossia regolano il funzionamento dei diversi organi ordinando loro quando attivarsi e con che modalità», spiega Paolo Beck-Peccoz, professore ordinario di endocrinologia dell’Università di Milano. Altre peculiarità: sono numerosi (attualmente se ne contano più di 50) e in continuo divenire, nel senso che ogni tanto gli scienziati ne scoprono di nuovi. Tra le new entry, per esempio, ci sono la ghrelina che, prodotta dallo stomaco, stimola la fame, e l’obestatina, LA CUI produzione è innescata dallo stesso gene della ghrelina, ma a differenza di questa “spegne” la fame.

TRE DOMANDE CRUCIALI SUGLI ORMONI.

Sono tante le domande che stanno a cuore a proposito di ormoni. Eccone tre tra le più curiosi e interessante. 1. Quanto influiscono sul nostro umore? I recettori ormonali hanno sede in molte zone del cervello: nell’ipotalamo ma anche nel sistema limbico (l’area cerebrale in cui si ritiene nascano le nostre reazioni più istintive). Una prova in più dell’influsso ormonale sul sistema nervoso. Basti pensare che l’imprinting degli ormoni modifica il comportamento in senso maschile o femminile, figuriamoci la psiche! «La depressione della menopausa o quella post partum, ma anche la sindrome premestruale, dipendono da un calo ormonale legato alla fine di un ciclo. Lo stress può peggiorare la situazione: un organismo in tensione sopporta con più fatica le oscillazioni ormonali», spiega l’endocrinologo Paolo Beck-Pecozz. 2. Possono far ingrassare o dimagrire? Se c’è una variazione di peso importante non collegata ad una dieta bisogna sempre indagare. Le ghiandole sospette in questo caso sono la tiroide (se funziona troppo si dimagrisce, se funziona poco si ingrassa), le surreni, che producono tra gli altri adrenalina, noradrenalina, cortisolo (perdita di peso se funzionano molto?; obesità se lavorano poco?. Tra le new entry: la leptina. Prodotta dalle cellule di grasso (cellule adipose), regola la termogenesi e, attraverso complessi meccanismi, controlla il peso corporeo. È in grado di diminuire il senso della fame e tramite un particolare processo (la termogenesi adattativa), aumenta il consumo energetico dell'organismo. «Livelli di leptina troppo elevati provocano riduzione del senso di fame, incremento del metabolismo dei grassi, perdita di peso; troppo bassi: aumento dell’appetito, riduzione del metabolismo dei grassi, aumento di peso. In ogni caso, la diagnosi in caso di aumento o calo di peso si fa con dosaggi ormonali», spiega Ascanio Polimeni, specialista in psiconeuroendocrinoimmunologia e presidente del comitato scientifico dell’A.M.I.A., Associazione medici italiani antiaging.. 3. Riescono ad aumentare o diminuire il desiderio sessuale? Sì: diversi ormoni influiscono non solo sul desiderio, ma anche sulla capacità o meno di raggiungere l’orgasmo, perché modulano l’atto sessuale agendo sia sulla componente mentale e affettiva, sia su quella organica. «Gli estrogeni, per esempio, oltre a permettere l’ovulazione sono coinvolti nella produzione delle endorfine, i neurotrasmettitori del piacere e aumenterebbero il desiderio durante il periodo di massima fertilità. La prolattina, che influenza il ciclo mestruale e in gravidanza innesca la montata lattea, quando è in eccesso per un eventuale squilibrio dato da….. può scatenare, oltre a sindrome premestruale, stanchezza e tendenze depressive, anche calo del desiderio sessuale», dice Maria Corgna, endocrinologa, esperta in psiconeuroendocrinoimmunologia e docente dell’Associazione Italiana di Omotossicologia. Un caso eclatante, poi, è quello del testosterone, ormone androgeno prodotto anche nella donna soprattutto a livello di corteccia surrenale, che agisce sia a livello cerebrale, stimolando il desiderio, sia organico, facilitando la congestione genitale e la conseguente lubrificazione vaginale, premesse fondamentali all’orgasmo. Non a caso, proprio a base di testosterone è il cerotto/farmaco da poco disponibile anche in Italia, destinato a curare il calo del desiderio in donne con un livello insufficiente dell’ormone per menopausa chirurgica. Infine, i “soliti” ormoni tiroidei. «In eccesso, ma soprattutto in difetto, per esempio a causa di noduli o di una malattia autoimmune (disturbi piuttosto frequenti tra le donne) alterano sensibilmente il tono dell’umore e quindi la capacità di percepire l’orgasmo a livello cerebrale», dice ancora Corgna. Soluzioni: con un controllo periodico dall’endocrinologo e cure al bisogno spesso si risolvono brillantemente i relativi problemi ormonali e a cascata sessuali, anche se questo, però, non esclude l’opportunità di una psicoterapia di supporto: è facile che su una base patologica nascano sensi di inadeguatezza e insicurezze, con relativa incapacità di abbandonarsi anche a malattia guarita. Non riesci a dormire bene? Attenta a campi magnetici e luce “disturbante” che mettono ko la melatonina. La tua vita fila liscia, non sei particolarmente stressata o tesa, eppure negli ultimi tempi non dormi bene e ti senti come dopo un viaggio intercontinentale, “fusa dal jet lag”? «Potrebbe dipendere da una difettosa attività dell’epifisi, una piccola ghiandola a forma di pigna che si trova al centro del cervello e che secerne melatonina, l’ormone che regola i ritmi sonno-veglia e, in particolare, l’induzione del sonno», spiega l’esperto Ascanio Polimeni. • Per mantenere una buona produzione di quest’ormone, la cui produzione cala fisiologicamente e progressivamente con l’età (dai 16 anni in poi!) attenta ai campi elettromagnetici, che mantengono sotto stress la ghiandola pineale e possono alterare la produzione di melatonina. No, quindi, a radiosveglie, TV o altri congegni elettronici in prossimità del letto – tenerli almeno a distanza di 1 metro circa -, evita di far passare i fili elettrici dietro la testata del letto oppure utilizza in alternativa un disgiuntore di corrente. • Altre mosse ok: cerca di coricarti e ad alzarti negli stessi orari e dormi senza far filtrare luce (anche artificiale) nella stanza da letto: così aiuti l’organismo ad armonizzare tutti i ritmi di produzione ormonale, in particolare il rapporto tra serotonina e melatonina e tra cortisolo e melatonina, con vantaggi non indifferenti, tra l’altro, non solo per il sonno, ma anche per il sistema immunitario (il che non guasta, considerata la stagione ad alto rischio virus & C.). Un “cuore matto”? Caccia agli ormoni “batticuore” Il cuore e il suo ritmo risentono particolarmente dell’azione degli ormoni in particolare di quelli tiroidei che, in eccesso (ipertiroidismo) possono dare episodi frequenti di tachicardia. «Ma, a provocare i “batticuore” possono essere anche bassi livelli di progesterone: in questo caso, gli attacchi possono essere più frequenti nella seconda parte del ciclo mestruale, quando fisiologicamente dovrebbe aumentare la produzione di questo ormone. Infine, l’adrenalina, l’ormone secreto dal nostro organismo per reagire allo stress, quando è eccessiva può dare, oltre ad ansia, nervosismo, sudorazione anomala e abbondante, anche episodi di tachicardia», dice l’endocrinologo Paolo Beck-Peccoz. Fondamentale, dunque, il relax, tra l’altro ottimo riarmonizzatore di tutto il sistema endocrino: bastano 10 minuti al giorno di meditazione o tecniche analoghe. Da non trascurare, tra l’altro, che il rilassamento stimola il pensiero positivo, che attiva la dopamina e quindi il testosterone, l’ormone del piacere, delle capacità seduttive e della conquista. Timida, insicura, con piccole manie e difficoltà a gestire i cambiamenti? Forse è anche colpa di prolattina e ossitocina A condizionare gli stati d’animo sono anzitutto gli estrogeni, che sono all’origine di una serie di eventi che favoriscono la produzione di serotonina, neurotrasmettitore che migliora l’umore, e degli ormoni tiroidei. «Questi ultimi, in deficit (ipotiroidismo) possono essere all’origine di complessi meccanismi che hanno come esito attacchi di panico e depressioni, mentre in eccesso (ipertiroidismo) possono dare ansia e incapacità di rilassarsi», dice Polimeni. Ma, altrettanto influente è la prolattina, ormone che svolge un’azione opposta a quella degli estrogeni, in quanto contrasta la produzione della serotonina: è a lei che può essere addebitata, per esempio, la cosiddetta “depressione post partum”. Di più: la prolattina, in eccesso? O in difetto? altera la capacità di gestire i cambiamenti e le novità. «Infine, l’ossitocina: quando è troppo bassa, oltre a rendere più difficile raggiungere l’orgasmo, può dare timidezza, insicurezza, scarsa propensione alla vita sociale, sbalzi d’umore e persino piccole o vere e proprie manie», osserva ancora Polimeni. Per stimolare l’ossitocina, vale la pena di regalarsi qualche ciclo di massaggi che, come dimostrato da uno studio condotto qualche tempo fa dal prestigioso Istituto Karolinska di Stoccolma, sono in grado di stimolare il prezioso ormone. Colpita (frequentemente) dal raffreddore? Attenta al cortisolo e al Dhea Lo hanno dimostrato già da tempo diverse ricerche scientifiche, comprese quelle condotte nel campo della psiconeuroendocrinoimmunologia, branca che studia i rapporti tra psiche, sistema endocrino e immunitario: il cortisolo e altri ormoni surrenalici (detti anche ormoni dello stress) come l’adrenalina?, hanno un effetto inibente sul sistema immunitario. «Anche il DHEA, sintetizzato dalle ghiandole surrenali a partire dal colesterolo e precursore della sintesi di altri ormoni quali il testosterone, gli estrogeni e il progesterone, è un ormone che agisce, indirettamente, sulla buona risposta immunitaria, poiché influisce sulla resistenza alla fatica», osserva Corgna. Un altro buon motivo, dunque, per non stressarsi oltremisura è quello di non beccarsi raffreddori e malattie infettive in genere a gogo! Voglia irrefrenabile di zuccheri? Potrebbe dipendere dall’insulina. Dopo 2-3 ore dall’assunzione di zuccheri raffinati, come pane, pasta e saccarosio, ti viene ancora un irrefrenabile bisogno di cibi dolci in genere? «Potrebbe dipendere da una ridotta risposta del recettore periferico dell’insulina, cioè dell’ormone prodotto dal pancreas che favorisce l’utilizzo del glucosio da parte dei tessuti. Risultato: un abbassamento improvviso dei livelli di glicemia, che provoca malessere e necessità di mangiare nuovamente», chiarisce Beck-Peccoz. Per “rieducare” la tua risposta insulinica, oltre a preferire pasta e altri carboidrati integrali, puoi anche considerare l’indice glicemico dei vari alimenti, ossia velocità ed entità dell’aumento della glicemia nel sangue dopo la loro assunzione (più è basso, maggiore è il potere saziante). Lo yogurt magro, i fagioli lessi, banane, ananas, mele e arance, per esempio, hanno un indice glicemico basso o medio, mentre le patate, i cronflakes hanno un indice glicemico alto. «In ogni caso, fai un check da un diabetologo o endocrinologo, il quale ti sottoporrà a specifici esami del sangue, come il carico orale di glucosio, la misurazione dell’emoglobina glicata e dei grassi presenti in circolo, per escludere un diabete di tipo 2», dice ancora l’endocrinologo Beck-Peccoz. LA CHIMICA ORMONALE DELLA BELLEZZA Gli ormoni influenzano anche la tua bellezza: scopri quali problemi possono causare e cosa fare per risolverli con i consigli della dottoressa Maria Corgna. 1) Capelli. La causa di un diradamento eccessivo? Può dipendere da una tiroide “ballerina”, oppure da un aumento degli ormoni androgeni, come…….. Queste sostanze agiscono sul bulbo pilifero indebolendolo e facendo cadere i capelli. Per la diagnosi esatta occorrono un dosaggio ormonale (esame del sangue), una visita endocrinologica/ginecologia e un’ecografia pelvica. La cura: per l’eccesso di androgeni una pillola con ormoni antiandrogenici; per la tiroide, di solito farmaci a base di tiroxina, l’ormone tiroideo naturale. 2) Pelle. Gli estrogeni influiscono sull’idratazione, tonicità ed elasticità della pelle. Insieme a testosterone e progesterone, però, gli estrogeni controllano anche l’attività delle ghiandole sebacee. Quando la loro azione è eccessiva compare l’acne. Che fare? Per iniziare una visita dermatologica. E, se necessaria, una terapia a base di estroprogestinici. 3) Cellulite. Estrogeni e progesterone controllano la ritenzione idrica: per questo sono alla base dei meccanismi che portano alla formazione della cellulite. Anche gli ormoni tiroiedi (FT3 e FT4), però, regolano indirettamente l’equilibrio idrico dell’organismo, nonché il cortisolo (“ormone dello stress”) come il cortisolo e l’ormone somatotropo (GH, ormone della crescita), che per complessi meccanismi aumentano la ritenzione idrica, oltre al senso di fame e il peso. Contro il problema, oltre al relax raggiunto anche con eventuali tecniche di rilassamento, occorre agire simultaneamente su più fronti, in particolare con l’attività fisica e una dieta povera di sale e ricca di liquidi, nonché eventuali interventi dal medico estetico o dermatologo. 4) Peluria eccessiva. L’irsutismo, così si chiama tecnicamente, provoca un’improvvisa comparsa di peli su zone anomale, come schiena, zona ombelicale, intorno ai capezzoli, viso. Di solito è il campanello d’allarme della sindrome dell’ovaio policistico. Si verifica perché le ovaie tendono a produrre una quantità di ormoni maschili, come il testosterone, che interferiscono con l’ovulazione e formano, ciclo dopo ciclo, diverse piccole cisti ovariche, provocando anche irregolarità mestruali o addirittura scomparsa del ciclo per vari mesi di seguito. In casi meno frequenti, invece, potrebbe trattarsi di un’anomala produzione di ormoni surrenali od ovarici, entrambi responsabili di un’eccessiva presenza di androgeni in circolo. La cura? Di solito, pillole a base di antiandrogeni e estroprogesticini per temperare l’azione degli ormoni androgeni ORGANIZZA LA TUA AGENDA PENSANDO AL CICLO Le alterne vicende degli ormoni, estrogeni e progesterone in primis, durante il ciclo mensile non regolano solo ovulazione/flusso & C. ma, attraverso gli stessi, influiscono su pelle, percezione del dolore e altri parametri. Ecco come programmare la tua agenda… in favore di ciclo. 1) Cosa fare: Depilazione con la ceretta o altro metodo a strappo. Quando: Dopo l’ovulazione (dal 14 giorno circa) Motivo: Il progesterone provoca una vasodilatazione che facilita l’estrazione del pelo 2) Cosa fare: Massaggio Quando: La settimana che precede il flusso Motivo: Stimola la circolazione e riduce il gonfiore tipico di questa fase del ciclo 3) Cosa fare: Parrucchiere Quando: Tra la fine del ciclo e l’ovulazione Motivo: l’aumento degli estrogeni rende i capelli più “malleabili”, belli e lucenti 4) Cosa fare: Dentista Quando: Nella prima settimana dopo l’ovulazione Motivo: Si è più rilassate e, dunque, meno sensibili al dolore 5) Cosa fare: Paptest Quando: Lontano dal mestruo Motivo: La presenza di sangue rende difficoltosa la lettura del prelievo 6) Cosa fare: Senologo Quando: Lontano dal periodo premestruale Motivo: Il seno può essere teso e dolente, più difficile da interpretare al tatto. 7) Cosa fare: Mammografia Quando: Nella settimana che segue la fine del flusso Motivo: Il tessuto del seno è meno ricco d’acqua e quindi più “leggibile” ai raggi X.

IL PRIMO BACIO NON SI SCORDA MAI? MERITO, ANCHE, DEGLI ORMONI. Un sistema divertente e hot per mantenere in equilibrio i tuoi ormoni (e non solo)? Il bacio appassionato. Che è poi, a sorpresa, un portentoso “interruttore” per la maturazione sessuale. Sembra, infatti, che il primo bacio scateni gli ormoni per sempre. Merito della “kisspeptina”, una proteina che, quando attivata, si legherebbe ad alcuni recettori nel cervello da cui partirebbe il segnale all’ipofisi di rilasciare gli ormoni sessuali, il cui aumento di concentrazione segna l’inizio della pubertà. Lo ha scoperto un gruppo di ricercatori, guidato da Tony Plant, dell’Università di Pittsburgh (USA). Un “circuito” che rimane attivo per sempre, considerato che la bocca è un’oasi sensoriale: mentre scambi un bacio, infatti, milioni di impulsi nervosi attivano una quantità di sostanze chimiche: tra le altre, di endorfine, che danno benessere immediato; ossitocina, l’ormone del piacere; adrenalina, che euforizza.

UN ALTRO BUON MOTIVO PER ANDARE IN PALESTRA «Muoviti per 30 minuti, almeno 3 volte alla settimana (basta anche camminare): potenziando il metabolismo muscolare, l’attività fisica moderata e regolare (non eccessiva, altrimenti stimoli troppo gli ormoni dello stress) favorisce il rilascio non solo degli ormoni del buonumore, ma anche del Dheas, e del GH (ormone della crescita) e dulcis in fundo, dell’ormone del desiderio: il testosterone», consiglia il dottor Ascanio Polimeni. Curiosità: per dare un valore aggiunto all’attività sportiva come “medicina naturale del desiderio” puoi puntare sulle attività sportive con componente anaerobica (tennis, spinning, pallavolo, pesi in palestra, per esempio), che facilitano per l’appunto la produzione di testosterone.

LUCE NATURALE, “AMICA” DEGLI ORMONI Oltre a tenerti adeguatamente controllata (verifica della glicemia, della tiroide, ecc. secondo il calendario stabilito dal tuo medico), per favorire il corretto assetto ormonale valgono semplici accorgimenti. Primo fra tutti, considerato che la produzione ormonale seguire l’andamento delle ore della giornata e dei mesi dell’anno, quello di esporsi alla luce solare per almeno 20 minuti al giorno, anche con cattivo tempo. «Attraverso il nervo ottico, infatti, la luce arriva alla ghiandola pineale e influenza, tra l’altro, l'asse ipofisi surrene e tutto il sistema endocrino. Per esempio, la tiroide, il pancreas e le ghiandole sessuali funzionano meglio in presenza di luce. Senza dimenticare il ritmo di produzione di serotonina/melanina, regolato dall’alternarsi giorno-notte e dalla maggiore o minore esposizione alla luce naturale», osserva Polimeni. Le mosse in più: evitare (in favore della stagione, con luce meno violenta) di indossare occhiali da sole durante la passeggiata giornaliera, per permettere un migliore passaggio di stimoli luminosi attraverso il nervo ottico. MERITO DEGLI ESTROGENI SE LE DONNE SONO ECLETTICHE E ABILI ALLA GUIDA? Gli estrogeni potrebbero influenzare positivamente l'attività neuronale dei lobi frontali, l'area del cervello attivata nel mantenere l'attenzione e imparare le regole. È questo l’elemento chiave che potrebbe spiegare la maggiore capacità femminile, rispetto a quella maschile, nel fare più attività contemporaneamente e, pure, nella guida (leggasi alla voce minori incidenti), alla faccia di pregiudizi e “leggende metropolitane”. È l’ipotesi alla quale sono giunti i ricercatori Amarylis Fox, Kay Marshall e Jo Neill, che hanno realizzato uno studio alla Cambridge Neuropychological Test Automated Battery (CANTAB). CLAUDIA BORTOLATO
13 Marzo 2008