Endocrino-Immunologia

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Disturbi prima del ciclo: oggi si vincono cos


DOLORI e gonfiori alla pancia, tensioni al seno, brufoli sul viso. Poi malumori, pianto facile, mal di testa. E cos? avanti fino alla spossatezza, alla voglia di far poco o niente tranne che... abbuffarsi di pasticcini. A oltre sette donne su cento ?quei giorni)) si preannunciano cos?, in modo davvero sgradevole. E quelle che un tempo erano solo ?storie? di donne viziate o un po' nevrotiche, ormai sono riconosciute come i tipici disturbi della ?sindrome premestruale?, o Pms come la chiamano gli inglesi.

Quei dolori alla pancia e il resto dei sintomi durano pochi giorni al mese, ? vero, ma per un periodo lunghissimo della vita: tutta l'et? fertile. Cio? almeno una trentina di anni; e sono malessen, fisici e psichici, che a volte riescono a compromettere la vita lavorativa e sociale. In ufficio non si va, le uscite con gli amici si rimandano. Un problema che adesso, per?, ? sotto la lente di ingrandimento dei ricercatori e i rimedi per evitarlo definitivamente sono quasi a portata di mano.

Ma perch? una donna sana soffre di sindrome premestruale? Non ? ancora del tutto chiaro. I motivi, accertati e presunti, si possono addebitare ad alterazioni ormonali, scompensi biochimici o squilibri nutrizionali. Ultimamente, a questo elenco si ? aggiunto anche lo stress, subdola minaccia del nostro benessere.

Tra le alterazioni ormonali ? comune quella di un eccesso di prolattina: la sovrapproduzione di questo ormone da parte dell'ipofisi causa ritenzione di liquidi e dolori al seno. Tra le cause ?biochimiche? c'? anche l'aumento di prostaglandine. Prolattina e prostaglandine: due sostanze che, prima e durante la mestruazione, aumentano enormemente nelle donne che hanno disturbi premestruali. La conseguenza? L'utero perde il suo normale ritmo di contrazione e di rilasciamento, un fenomeno che porta dolori e crampi.

? I'orologio biologico a dare il ritmo

Le ricerche pi? recenti legano la sindrome premestruale a disfunzioni del sistema neuroendocrino. In altre parole, la fanno risalire a quell'affascinante laboratorio chimico diretto dal nostro sistema nervoso centrale. Che non sempre funziona come dovrebbe. Concorda in pieno con questa tesi anche il dottor Ascanio Polimeni, appassionato studioso di cronobiologia e neuroendocrinolog?a: nel suo libro appena uscito, Pms, La sindrome premestruale, sostiene che, a determinare le crisi mensili, concorre probabilmente uno sfasamento dell' ?orologio biologico.
La teoria che ognuno di noi possieda un orologio naturale interno ? ormai unanimemente accreditata, anche se l'invisibile organo resta per molti versi un oggetto misterioso. Gli effetti pi? evidenti del suo cattivo funzionamento sono forse nel fenomeno del jet lag (il malessere da cambiamento di fuso orario). Le ultime ipotesi lo collocano nella parte centrale del cervello, pi? precisamente nella ghiandola pineale (o epifisi) e nell'ipotalamo. ?L'orologio biologico ? una sorta di radar che capta informazioni dall'ambiente esterno e dall'interno del nostro organismo?, spiega il dottor Polimeni. ?Quindi le integra, e fa si che tempo fisico e tempo biologico marcino con gli stessi ritmi?. A volte per? s'inceppa, e scombussola la delicata alchimia del nostro corpo, provocando una serie di reazioni a catena. Nel caso dei disturbi premestruali, i disagi che conosciamo.

Sono in gioco gli ormoni sessuali Un'alterazione ormonale accertata, tra quelle responsabili della sindrome premestruale, riguarda estrogeni e progesterone, gli ormoni sessuali prodotti dalle ovaie. Gli estrogeni, normalmente, prevalgono durante la prima met? del ciclo e il progesterone in quella successiva. Quando il meccanismo fisiologico va in tilt, si ha un'esagerata produzione degli uni o dell'altro. Oppure un'alterazione del ritmo della secrezione ovarica o, ancora, si verifica un'ipersensibilit? del nostro organismo agli stessi ormoni, una sorta di allergia. Ed ecco che i sintomi ricompaiono. Perch? mai le ovaie si mettono a fare i capricci? Tra i tanti indiziati, ritroviamo lo stress e poi l'abuso di farmaci, di sigarette e, certamente, gli squilibri nutrizionali.

Molti casi di sindrome premestruale dipendono infatti da eccessi o carenze di vitamine o di minerali. Vediamo allora quali sostanze ci aiutano ad allontanarla. Tra le vitamine non devono mancare la E e quelle del complesso B. Tra i minerali, cromo, potassio e magnesio. Un recente studio condotto al Policlinico di Modena ha confermato che la carenza di magnesio, nella sindrome premestruale, accentua in particolare i sintomi del mal di testa e della spossatezza.

Gli aminoacidi non devono mancare

?Altre sostanze importantissime sono gli aminoacidi, che si trovano nei cibi proteici come carne e pesce?, sottolinea Polimeni. ?Se manca l'aminoacido 'triptofano", ad esempio, possono comparire ansia, disturbi del sonno, mal di testa, voglia irrefrenabile di carboidrati e scarso senso di saziet??. Un disastro che ha spiegazioni complesse. La scarsit? del triptofano, infatti, influisce sulla produzione di serotonina e melatonina, i due neurormoni ?dell'umore?, che regolano molte funzioni endocrine (delle ghiandole).

Cos? la melatonina rid? equilibrio

Di melatonina abbiamo tutti sentito parlare e straparlare: chi la prende dorme beato e fa sogni d'oro, si alza di Buonumore, non teme aumenti di colesterolo e, soprattutto, ferma il tempo, si mantiene giovane e pimpante... Mi
raggi? Illusioni? Vedremo. Per?, anche se al momento alcuni dei suoi decantati effetti sono ancora da provare scientificamente, pare certo che la melatonina sia molto utile all'orologio biologico. ?? anzi l'unica in grado di fargli riprendere il "ritmo giusto'?, sostiene il dottor Polimeni, che da diversi anni la prescrive con risultati soddisfacenti. Un'esperienza di cui ora si avvalgono all'ospedale S. Orsola di Bologna, dove il dottor Maurizio Mauloni sta provando la melatonina in abbinamento alla <
Scegli la cura che fa per te

CHI OGNI mese deve fare i conti con la sindrome premestruale tra poco potr? scegliere la cura pi? adatta tra: rimedi tradizionali, farmaci dettati dai principi pi? innovativi e terapie alternative. Vecchie di secoli, queste ultime, ma non ancora del tutto accettate. Generalmente il ginecologo tradizionale consiglia analgesici tout court? Non sbaglia se da combattere sono i crampi causati dalle prostaglandine. Alcuni funzionano ottimamente. Ad esempio quelli a base di paracetamolo o di ibuprofene (per chi non sopporta le compresse, oggi si trova in farmacia un preparato granulare da sciogliere in acqua o, meglio ancora, in una bevanda calda).

Sbaglia invece se consiglia la pillola anticoncezionale, che ? efficace nella dismenorrea (cio? quando i sintomi ci accompagnano sino a fine mestruazione), ma ? addirittura controprodu
cente nella sindrome premestruale. E non vanno bene i normali diuretici quando il disturbo mensile causa ritenzione idrica perch?, se presi a lungo, non facilitano la guarigione ma, anzi, rendono cronici i disturbi.

Serve una diagnosi molto precisa

Lo specialista che non sottovaluta il disturbo femminile chiede alla paziente di sottoporsi a vari test, al fine di scoprire la causa precisa dei malesseri. E solo dopo essere arrivato alla diagnosi corretta, prescriver? non un palliativo, ma la terapia pi? mirata. Se il sintomo prevalente ? il mal di testa, la causa potrebbe essere un deficit di magnesio. Una volta accertato, il medico stabilir? l'eventuale fabbisogno e

consigliera adeguate dosi di integratori. Se nella fase premestruale si soffre principalmente di questo disturbo, ci si pu? affidare al ?Centro cefalee e disordini adattativi? presso il Policlinico di Modena.

Alle donne che si presentano al ?Centro per la cura della Pms e della Menopausa? diretto dal dottor Polimeni viene chiesto di tenere un diario per tre mesi. Dovranno annotarvi tutti i disturbi sopportati, il tipo di alimentazione seguita e gli eventuali stress subiti. Poi, insieme a diversi esami di laboratorio (tolleranza al glucosio, dosaggi ormonali di serotonina e melatonina, mineralogramma e aminoacidogramma), permetteranno al medico di risalire alla disfunzione
prevalente e stabilire la cura adatta.

E con i farmaci omeopatici...

?In qualche caso possono bastare un po' di yoga o altre tecniche di rilassamento e una dieta bilanciata?, dice il dottor Polimeni. Ma se si accerta uno sfasamento dell'orologio biologico si deve ricorrere ai farmaci. ?Io prediligo quelli bioterapici non chimici e gli allopatici omeopatizzati, cio? i comuni farmaci diluiti e ?dinamizzati? come i rimedi dell'omeopatia, insieme alla melatonina?.

?Questa "panacea di fine millennio" funziona davvero?, continua Polimeni. ?Come anche il "progesterone naturale". Ma a certe condizioni: che siano puri, di derivazione vegetale e non animale: la melatonina si pu? estrarre dai legumi e il progesterone dalla soia e da alcuni tuberi. E naturalmente deve essere un medico a prescriverli in dosi precise, dopo un'attenta diagnosi?.

Anche la medicina orientale assiste la donna che soffre di sindrome premestruale. ?Con circa 15 sedute di agopuntura in sei mesi, i dolori premestruali possono sparire per sempre?, dice il dottor Binh Ninh Khuong, agopuntore e dietologo vietnamita che lavora a Roma e a Milano. E come coadiuvante consiglierei di prendere del brodo di nidi di rondine, un paio di volte lasettimana.
Non c'? da meravigliarsi: sono a base di alghe e contengono preziosi enzimi che giovano all'apparato genitale femminile?. E per chi in quei giorni vede tutto nero? ?Come sempre nei casi di depressione, va bene il decotto di radici di ginseng. La natura ci penalizza, la natura ci soccorre.
09 Dicembre 2004