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L MENU DEL DNA
Per alcune persone è sufficiente guardare una torta per ingrassare e far aumentare i trigliceridi. Altri invece possono mangiare dolci per sette giorni alla settimana e rimanere magri e sani. La ragione di tutto ciò? Sta in una parola: geni. Bastano minime variazioni, anche di una piccola sequenza di geni, per determinare predisposizioni individuali a sviluppare alcune malattie. La recente scoperta del genoma e la possibilità di identificare un gran numero di geni attraverso il test del DNA ha permesso di individuare precocemente questi rischi. E poter intervenire, con una dieta appropriata, per modificare le espressioni geniche e ridurre il rischio di malattia. Questo nuovo settore di ricerca ha un nome: nutrigenomica.
conferma il professor Nicolai Albano, direttore del Servizio di dietetica e nutrizione clinica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria (AOU) Ospedali riuniti di Ancona.
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BASTA UNA PICCOLA MUTAZIONE DEI GENI
A volte basta una piccola variazione di sequenza del DNA o singolo polimorfismo cellulare (ne esistono più di 3 milioni nel genoma umano) per predisporre, ad esempio, all’aumento di colesterolo e trigliceridi.
conferma
il dottor Ascanio Polimeni, psiconeuro-immuno-endocrinologo. codirettore del progetto venerepersempre e della societa' scientifica Regenera Research Group.
E per chi è geneticamente predisposto a forme di insulino-resistenza che possono causare obesità e diabete?
. Esistono alcuni geni che influenzano l’espressione dei recettori della vitamina D, predisponendo all’osteoporosi: in questi casi si consiglia una dieta ricca di latte, latticini, uova e legumi, nonché l’esposizione moderata al sole e l’assunzione di vitamina D. E per gli sbalzi di umore e depressione, conseguenza di bassi livelli di serotonina e noradrenalina, meglio cibi ricchi di triptofano (come le banane) che aumentano i livelli di questi neurotrasmettitori.
aggiunge il dottor Polimeni.
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PREVENZIONE E CURA DI PATOLOGIE GRAVI
La nutrigenomica però non si ferma alla prevenzione di patologie croniche come quelle sopra citate: consente di prevenire anche patologie gravi come l’infarto e i tumori.
spiega il professor Nicolai Albano degli Ospedali riuniti di Ancona.
. Da non trascurare il pericolo di sviluppare tumori: nelle donne orientali, dove è diffusa una dieta ricca di antiossidanti, è circa dieci volte inferiore rispetto alle occidentali.
ribadisce il dottor Ascanio Polimeni.
. Numerose ricerche sull’effetto protettivo tumorale sono state condotte anche sugli isoflavoni, presenti nella soia, piselli, noci. Si tratta di fitoestrogeni con azione simil-ormonale, ma che, a differenza degli estrogeni naturali, riducono il rischio tumorale.
replica il professor Nicolai Albano.
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DIETA CURATIVA
Oltre alla prevenzione delle malattie, la dieta potrebbe anche avere un effetto “curativo”?
spiega il professor Nicolai Albano.
BOX: BASTA UN PO’ DI
E’ un test di semplice esecuzione: basta strofinare un piccolo tampone all’interno della guancia per diverse volte, al fine di prelevare le cellule della mucosa. Questo materiale verrà poi rinchiuso in un’apposita provetta e inviato ai laboratori per l’analisi del DNA. I kit più semplici, in grado di leggere solo pochi frammenti di DNA, si possono reperire anche in farmacia (per informazioni: 800090121). Un esame più completo a livello ematico richiede invece la mappatura del DNA e l’identificazione dei diversi polimorfismi: in questi casi occorre rivolgersi ai centri specializzati (per info:
http://www.genosense.com;http://www.suracell.com;http://www.genovations.com).
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