CRONONUTRIZIONE - NUTRIGENOMICA

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I dietologi vi dicono come spegnere la fame [topsalute ottobre 1995]


E proprio l'insano? appetito di carboidrati a far fallire due diete su tre, soprattutto nella popolazione femminile. Una debolezza della volont?? Un ?vizio? di gola? Ebbene, no. La fame ansiosa di carboidrati? ? determinata nella maggior parte dei casi da un reale squilibrio biochimico che coinvolge i centri cerebrali che controllano le sensazioni di fame e di saziet?. Responsabili, alcuni neurotrasmettitori del cervello, primo fra tutti la serotonina. Queste molecole vengono fabbricate dalle cellule nervose a partire dalle sostanze introdotte nell'organismo con la dieta. In pratica c'? un circolo vizioso: ci? che mangiamo finisce inevitabilmente col condizionare le nostre scelte alimentari successive, che il cervello detta in funzione dei suoi bisogni metabolici.

L'ormone del ?dolce?
A fare chiarezza in questa complessa materia ? arrivata da qualche tempo una scienza, la cronodietetica, che si occupa di come il cibo influisce sul funzionamento del cervello e di come quest'ultimo sia sottoposto a precisi ritmi biologici. A farci a guida in questo campo ? il dottor Ascanio Polimeni, medico esperto di psiconeuroendocrinologia e nutrizione.
?La tame di carboidrati?, spiega Polimeni, ?dipende dal ritmo di produzione della serotonina, che viene sintetizzata proprio in seguito all'assunzione di questi cibi. In condizioni normali, di equilibrio biochimico, c'? una autoregolazione: l'aumento della serotonina indotto dal "dolce" d? lo stop a una ulteriore introduzione di carboidrati. Se il meccanismo di autoregolazione salta, si va incontro, appunto, alla fame compulsiva di carboidrati?.
Il perch? di quegli ?attacchi? fuori orario In effetti a subire uno sfasamento ? qualcosa di pi? complesso, ovvero il meccanismo del nostro orologio biologico. Questo ?timer?, situato nell'ipotalamo, ? governato dalla serotonina e da un altro ormone, la melatonina, entrambi prodotti secondo un ritmo circardiano: la serotonina raggiunge il punto di massima concentrazione nel cervello al mattino, poi cala via via per lasciare il posto all'aumento della melatonina nelle ore notturne.

Che cosa manda in tilt l'orologio biologico? ?Sono lo stress, gli squilibri nutrizionali e, in parte, anche cause costituzionali?, risponde il dottor Polimeni. ?Tra le carenze nutrizionali ci sono soprattutto quelle di alcuni minerali importanti per la sintesi della serotonina, come il magnesio, lo zinco, il rame, e poi di aminoacidi come il triptotono (precursore della serotonina), di vitamine come la 86?.
Compito di questo orologw biologico?, spiega ancora il dottor Polimeni, ?? di adeguare le risposte neurormonali dell'organismo alle modificazioni che avvengono sia nell'ambiente esterno (l'alternanza luce/buio, le stagioni), sia nell'ambiente interno dell'organismo (per esempio quelle proprie del ciclo mestruale). Se l'orologio biologico si sfasa, l'adeguamento ai fattori esterni e interni ? ritardato e questo determina l'insorgere di un insieme di disturbi, come il disturbo affettivo stagionale, la sindrome premestruale e la fame ansiosa di carboidrati, tutti caratterizzati dalla coesistenza ciclica di depressione, ansia e desiderio di dolci?.
Sono i cosiddetti disturbi ciclici dell'umore e del comportamento alimentare, con un andamento rispettivamente stagionale, mensile e giornaliero. Anche la voglia di carboidrati infatti, se ci avete fatto caso, ha il suo andamento circadiono: cresce a partire dal pomeriggio e si fa pi? irresistibile procedendo verso la sera, tino a spingere, in alcuni casi, agli spuntini nel cuore della notte.
17 Febbraio 2005