CRONONUTRIZIONE - NUTRIGENOMICA

Tutti gli articoli sulla Dietologia e sulla Nutrizione.


Dai la sveglia alla tua linea [forma giugno 1993 ]


Voglia di dolce.

Desiderio irrefrenabile di un cioccolatino. Un pasticcino. Un biscottino. Ma, a dispetto dei diminutivi, la tentazione ? grande. Lo mangio o non lo mangio? Ma s?, ? solo uno. Piccolo. E poi dopo, se mi viene ancora voglia? Be', lo mangio lo stesso, e non se ne parli pi?. Alzino la mano quelle donne s?. il problema ? soprattutto femminile clic non si sono mai dilaniate in simili dubbi. Che non hanno mai sacrificato energie psichiche e mentali per lottare contro la schiavit? del bign?. Che non hanno mandato a monte diete perfette per una scatola di gianduiotti. Che non si sono consolate dei propri cedimenti con argomentazioni da psicologia spicciola (lo so, ? perch? ho bisogno d'affetto!). Che non hanno scontato il peccato di una fetta di saint honor? con digiuni, sensi di colpa e tutte le armi, raffinate e non, che le bulimiche conoscono a memoda. Bene, care signore. Basta con le storie. ? venuto il momento di guardare in faccia il nemico. Oggi la scienza lo ha intrappolato, gli ha dato un nome e un cognome e lo ha quasi sconfitto. Con le sue stesse armi, vale a dire il cibo. Si chiama fame ansiosa di carboidrati o, all'inglese CCO Carbohidrate Craving Obesity. FORMA ne ha parlato con Ascanio Polimeni, il medico nutrizionista di Roma che ?, col dottor Mauro Todisco quest'ultimo autore del libro La cronodieta e ideatore dell'omonimo metodo di cura , fra coloro che nel nostro Paese hanno maggiormente contribuito a descrivere questa sindrome dannazione del gentil sesso, arricchendola oltretutto di particolari quanto mai interessanti. L'intuizione originale del dottor Polimeni e del dottor Todisco (in coppia sono autori del volume uscito in questi giorni per Tecniche Nuove Cronobiologia , depressione e obesit?) ? stata infatti quella di aver messo in relazione la CCO e le sue caratteristiche con altri fenomeni ciclici come la SAD (disturbo affettivo stagionale) e la PMS, la sindrome premestruale, e di aver finalmente proposto una spiegazione convincente nonch? una cura efficace per la famigerata fame di dolciumi. Ma lasciamo un atti mo da parte queste sigle per affrontare brevemente due premesse fondamentali per la comprensione dei meccanismi all'origine della voglia di dolce e dell'ingrassamento.

La prima ? che dobbiamo pensare al cibo non soltanto come a una somma di calorie ma come a una una realt? biochimica capace di influire nientemeno che sul cervello. Attraverso meccanismi quanto mai complessi le molecole che ogni giorno ci mettiamo nel piatto raggiungono un angolino nel profondo della mente, l'ipotalamo, e di qui condizionano sia il sistema nervoso sia quello ormonale. In parole povere ? assodato per quanto queste ricerche siano soltanto all'inizio che un pezzetto di pane pu? far virare l'umore sul bello e persino decidere incredibile ma vero come il nostro corpo accumula grasso. La seconda premessa ? che i miliardi di cellule e le centinaia di funzioni del nostro organismo obbediscono a un orologio biologico, una sorta di direttore d'orchestra che dal suo avamposto nel cervello, scandisce il ritmo di tutti i fenomeni vitali. Tra questi, ovviamente, stanno le numerosissime funzioni legate all'alimentazione, metabolismo in primo luogo.

Che peso gli spaghetti mangiati di sera!

Ora, se consideriamo queste due premesse nel loro insieme potremo dedurre che il cibo influisce sul funzionamento del cervello secondo ritmi particolari. ? questa la materia di studio della cronodietetica, branca della cronobiologia, cio? la disciplina che studia i ritmi vitali. Gli studiosi di cronodietetica e tra questi ci sono i nostri esperti Polimeni e Todisco hanno stabilito che ai fini dell'aumento di peso non contano solo le calorie e la composizione dei cibi ma anche gli orari in cui questi si mangiano. In altri termini, un piatto di pastasciutta consumato a cena fa ingrassare di pi? di un identico piatto consumato a pranzo. Ma non ? finita. Un ultimo ed essenziale concetto della cronodietetica ? che i fenomeni che ab?
biarno descritto hanno un andamento circolare. Vale a dire non solo il cibo influisce sul cervello e il metabolismo, ma viceversa ? cio? il cervello a decidere che cosa farci mangiare e a che ora, in breve a condizionare il nostro comportamento alimentare.

Tornando alla fame di dolci, possiamo tranquillamente affermare che ? una logica ben precisa a guidare la nostra mano quando si allunga alla scatola di cioccolatini. In quel momento il nostro organismo ha effettivamente bisogno di far rifornimento di zuccheri. Ma attenzione, questo non significa che dobbiamo sentirci autorizzate a far man bassa di dolci. Il nostro desiderio ? frutto di uno squilibrio, non psichico o mentale bens? essenzialmente nutrizionale e nietabolico. Quale? Ricorderete che poco fa abbiamo parlato di ritmi alimentari. Ebbene anche la voglia di zucchero, se ci avete fatto caso, ha i suoi alti e bassi. Non ? forse vero che cresce a partire dal pomeriggio e si fa sempre pi? irresistibile procedendo scrso la sera e la notte quando ? facile ritrovarsi alzate a divorare scatole di biscotti in preda ai sensi di colpa?

Zuccheri di giorno per non sentirsi depresse

Come ? stato verificato anche da autorevolissimi studiosi statunitensi, osservano Todisco e Polimeni, tali modalit? vale a dire ciclicit?, depressione e desiderio di dolci si presentano anche in altri tipi di disturbo . Sono la SAD o sindrome affettiva stagionale e la sindrome premestruale. La prima ha una cadenza annuale, cio? si ripresenta in autunno e in inverno, la seconda invece ? tipica del periodo precedente le mestruazioni, cio? ha una ciclicit? mensile.

Qual ? il comun denominatore fra queste tre sindromi che pur essendo state individuate da pochi anni sono ben note agli studiosi? ? la serotonina, un neurotrasmettitore secreto dal cervello e uno dei principali responsabili del funzionamento dell'orologio biologico. La serotonina, infatti, interviene sia nella rego lazione del tono dell'umore che in quella del comportamento alimentare (vedi riquadro sopra). Ora, quali saranno gli alimenti che concorrono alla formazione della serotonina? Gi? proprio gli zuccheri. L'organismo ha le sue buone ragioni nel cercarli a mano a mano che si avvicina la notte, Infatti evidentemente non gliene abbiamo dati a sufficienza di giorno. ? nel modo in cui ci siamo (o molto spesso non ci siamo) nutrite a colazione e a pranzo il segreto deli' irresistibile voglia di dolciumi della sera. Magari anche il desiderio di gratificazioni e tutto il corteo di sfumature psicologiche che siamo abituate a collegare a questo fenomeno. Ma, soprattutto, una banale, prosaica mancanza di serotonina, l'ormone della felicit? e del rilassamento.

Come si diventa vittime della fame ansiosa

Maria, 43 anni, aveva gi? provato diverse diete per perdere i suoi venticinque chili, ma senza successo. Aveva cominciato ad aumentare di peso progressivamente, in seguito a una alterazione del comportamento alimentare successivo a un trauma psichico. Parlando con il medico aveva confessato di consumare una quantit? di alimenti ricchi di zuccheri specialmente nel pomeriggio, quando si sentiva anche molto ansiosa con frequenti attacchi di tachicardia. Riteneva che l'incapacit? a controllare i suoi raptus pomeridiani fosse all'origine dell'aumento di peso e per curarsi aveva anche tentato la strada della psicoterapia ma senza riportarne alcun beneficio.

Anna aveva venti chili di sovrappeso e una forma di depressione che la perseguitava da circa dieci anni. I disturbi dell'umore erano soprattutto marcati nei mesi invernali ed era in questo periodo che Anna si abbandonava facilmente a spuntini, prima e dopo cena. Inoltre recentemente aveva avuto crisi bulimiche notturne che la portavano ad alzarsi e divorare qualunque alimento le capitasse a tiro.
Emma a 28 anni era affetta da circa sette da sindrome premestruale caratterizzata da depressione, fame ansiosa di carboidrati, disturbi del sonno, mal di testa e ritenzione idrica. Questi sintomi si manifestavano da sette a dieci giorni prima delle mestruazioni per attenuarsi e scomparire con l'insorgenza del flusso. Nel tempo Anna era ingrassata e aveva gi? tentato diverse diete ma senza risultati. Ora era in terapia con ansiolitici e diuretici.

Perch? le altre diete non risolvono ilprobleima

Ecco tre storie di donne con molte caratteristiche in comune. Maria, Anna ed Emma sono sovrappeso, depresse e affette da disturbi ciclici dell'umore, bench? in periodi diversi. Tutte e tre vittime della fame ansiosa di carboidrati hanno dapprima cercato di risolvere i loro problemi di peso con le diete ma poi, constatato il fallimento, sono passate alla psicoterapia o ai farmaci antidepressivi.

?Questo ? il percorso di molte donne affette da fame ansiosa di carboidrati?, spiega il dottor Polimeni. ?Il loro problema reale non viene solitamente riconosciuto n? dalla dietologia tradizionale n? dallo psicologo. Eppure, se la diagnosi viene posta correttamente una terapia appropriata d? risultati straordinari in tempi brevi?. Maria, Anna ed Emma infatti sono state curate con un approccio cronodietetico che nei loro casi ha previsto anche una terapia farmacologica e hanno perso i chili in pi?, nonch? ritrovato il buonumore, nel giro di pochi mesi.

Ma come lavora e su quali elementi si basa un medico cronoterapeuta per formulare la diagnosi e prescrivere la terapia adatta? ?Riguardo alla diagnosi ci basiamo ovviamente sull'anamnesi per rilevare le caratteristiche del comportamento alimentare e la ciclicit? degli eventuali fenomeni depressivi?, spiega il dottor Polimeni. ?Utilizziamo anche test nutrizionali, come il mineralogramma o il vitaminogramma dal momento che gli squilibri nutrizionali sono parte integrante di questi disturbi e, nella nostra pratica, attingiamo anche ai metodi dell'omeopatia.

5 REGOLE PER SINTONIZZARSI CON LA TAVOLA

Se siete cos? fortunate da non avere ?ciccia? da smaltire sulla pancia n? scorpacciate di gelati sulla coscienza, ma tenete alla linea e alla salute, Potrete trarre sicuramente grandi vantaggi da una alimentazione basata sul rispetto dei ritmi naturali del vostro corpo. Ecco alcune regole di Cronodieta che tutti possono seguire.

? Riservate alla cena i prodotti proteici come carne,, pesce, formaggi, uova Questi alimenti promuovono la secrezione di ormone della crescita (la somatotropina) che, durante lo notte, favorir? la demolizione dei grassi. Al contrario i carboidrati frenano la produzione di questo ormone.

? Le associazioni proteine carboidrati in uno stesso pasta favoriscono la produzione di insulina, ormone che facilita l'ingrassamento. Evitatele accuratamente, soprattutto la sera.

? Gli ortaggi sono ben accetti all'organismo in qualunque ora della giornata. Fate solo attenzione a non consumare verdure zuccherine (barbabietole, patate carote) nel pasto della sera.

? Vino e birra facilitano la digestione delle proteine, per cui consumateli solo a cena. Ovviamente con moderazione.

? Fate in modo che gli orari dei pasti siano regolari, pur nel rispetto delle vostre abitudini. La colazione, comunque, ? il pasto che d? il ?la? a tutta la giornata, un vero e proprio pasto sincronizzatore capace di condizionare i successivi, sia nella quantit? dei cibi sia nella qualit?. Non riducetela a un semplice caff?!

? Non saltate pasti e non digiunate per periodi prolungati, a meno che non vi siano motivi seri. Queste abitudini desincronizzano l'organismo portando nel tempo a un ?appiattimento? del metabolismo difficile poi da curare.

? Se avete la tendenza a pasticciare con frequenti fuori pasto significa che qualcosa non va nella vostra dieta. Per verificare la causa dei vostri errori alimentari tenete un diario. Se i fuoripasto si concentrano nel tardo pomeriggio e alla sera pu? essere un problema di CCO (fame ansiosa di carboidrati, leggi articolo). Se invece mangiucchiate in continuazione durante la prima parte della giornata questa pu? dipendere da un'ipoglicemia reattiva, la cui causa va ricercata in una prima colazione troppo scarsa o in uno squilibrio nutrizionale.
17 Febbraio 2005